Chi ha scelto il Seo come professione, oltre ad essere regolarmente incompreso dalla maggior parte dei colleghi e dei clienti, sa che in questo lavoro capita di dover affrontare dinosauri digitali che anche nel 2015, per distrazione o inconsapevolezza, riescono a sopravvivere all’evoluzione del web.
Prendiamola con ironia e iniziamo ad analizzare le insofferenze di Google andando in crescendo.
Esistono molti sitemap generator gratuiti e disponibili online che funzionano benissimo e che vanno bene per la maggior parte dei siti. Se avete a che fare con e-commerce o blog, nel quale vengono inseriti spesso nuovi prodotti o articoli. La soluzione migliore è usare sitemap dinamiche, cioè che si aggiornano automaticamente in base alla frequenza impostata. Una sitemap statica usandola su questa tipologia di siti, dobbiamo generarla “a mano” di tanto in tanto, per evitare di perdere nuovi link: la dimenticanza e la mancanza di tempo vi chiederanno il conto!
I meta tag principali ai fini seo sono il title e la description.
Google ignora completamente il meta tag keyword da alcuni anni. Se ottimizziamo per Google è meglio non inserire le keywords per evitare di perdere tempo e di suggerire da html la nostra keywords strategy alla concorrenza.
Colgo l’occasione per ricordare che il title deve essere max 60 caratteri (spazi inclusi) e la description max 160. Di conseguenza non fate i furbi, è inutile scrivere poemi! I caratteri in eccesso non saranno visualizzati negli snippet dei risultati di ricerca.
a) Capita di vedere testi inseriti nel javascript per agevolare la navigazione in sottomenu all’interno della pagina o per altre esigenze definite in fase di progettazione del layout. Cosa c’è di male? Niente, tutto molto carino, ma Google ce li ignora!
I testi ottimizzati ai fini seo non devono essere nascosti nella pagina, altrimenti non possono indicizzarsi.
Eh sì, avete indovinato: dovete chiedere al programmatore di modificare il layout!
b) Si intuisce facilmente che è inutile cercare di ottimizzare un sito in russo se la maggior parte dei testi disponibili è in italiano e che non serve cercare trucchetti ingegnosi, vince sempre il contenuto! Parola di Google.
Ps. Ovviamente la stessa cosa vale anche per l’inglese, il francese, il tedesco, ecc.
Questo è un classico. Il cliente fa fare il restyling del sito a un programmatore, affida a voi il seo e dopo poco vi chiede come mai il vecchio sito era ben posizionato, mentre da quando ci lavorate non è più visibile per nessuna keyword.
Ecco che vi trasformate in agente CSI e scoprite il crimine: in fase di restyling non erano stati impostati i redirect verso le nuove pagine, quindi tutto ciò che Google aveva indicizzato, è andato “perso nel tempo come lacrime nella pioggia” (cit. Blade Runner).
A meno che non possiate tornare indietro nel tempo, non avrete altra soluzione che ricominciare da zero.
La vecchia scuola è la vecchia scuola. Ma per il Seo purtroppo non funziona.
La strategia link building, anni fa applicata brutalmente, oggi deve essere impostata con estrema cautela. Link provienti da siti di scarsa qualità, poco coerenti con i nostri contenuti e basati sulle parole chiave sono estremamente dannosi e l’unico risultato è una bella penalizzazione.
Ripulite i backlink verso il vostro sito, meglio non usarli che usarli male.
E qui cominciamo a entrare nel vivo della classifica!
Si commenta da solo, con la variante di aver inserito per distrazione il codice di un’altra proprietà.
Niente panico, ve ne accorgerete entro una o due settimane con l’unica conseguenza di non poter vedere le statistiche di questo periodo.
Come anticipato nell’introduzione dell’articolo, esistono ancora oggi dei dinosauri duri a morire. In alcuni siti i testi sono dentro un’immagine e le schede prodotto sono solo in pdf.
Ancora una volta lo zio Google ci dice che non riesce a vederli, quindi vale quanto detto al punto 8.a.
Signore e Signori, siamo giunti al podio!
Si trovano in giro per il web siti con contenuti duplicati pari pari su blog o domini che si basano su parole chiave. Ancora una volta il risultato non può che essere una penalizzazione di zio Google.
Sì, è tutto vero. Esistono ancora oggi. Non danno nell’occhio, sono discreti, a volte si mimetizzano, ma sono sempre i soliti: menu lampeggianti, player musicali e animazioni Flash.
Ora, andiamo un attimo al di là di un discorso strettamente seo e realizziamo che oggettivamente questi giochini, oltre ad essere inutili, sono il modo più rapido per far scappare l’utente dal vostro sito!
E adesso vi presento il top del top, la magia che riuscirà sempre e ovunque a castrare l’indicizzazione del vostro sito:
User-agent: *
Disallow: /
Grazie per l’attenzione e alla prossima!
Commenti recenti